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Bottega del Romeo, il business della bicicletta tra passato e futuro

Bottega del Romeo, il business della bicicletta tra passato e futuro

Lorenzo Franzetti, imprenditore di Ispra, racconta la storia e l’evoluzione del business della bicicletta tra passato e futuro. La storia è quella del negozio di cicli della sua famiglia, da attività artigianale a centro di servizi e iniziative culturali.

Romeo. Anticamente chiamavano così il pellegrino in viaggio verso Roma. Oggi le nostre strade sono percorse da nuovi pellegrini in cerca di bellezza e territori da scoprire. Così, la Bottega del Romeo, l’insegna del negozio di Lorenzo Franzetti, a Ispra, sul Lago Maggiore, ci dà una doppia suggestione. Da una parte perpetua il ricordo del nonno di Lorenzo, Romeo, appassionato di bici e bravo ad aggiustare qualsiasi cosa, dall’altra rimanda alla nuova vocazione di servizio dell’attività, che vira verso il mondo del turismo.

Bottega del Romeo evoluzione business della bicicletta
Bottega del Romeo

La storia comincia da Romeo

«Il nonno iniziò come garzone nell’officina Ambrosetti, imparando a cavarsela con motori, macchine da cucire e bici. Poi rilevò una bottega a Ispra e si trasferì lì con tutta la famiglia, nel 1935. C’era bisogno di chi aggiustasse le biciclette. Per tanti, erano il mezzo per andare al lavoro, pochissimi le usavano per sport. I corridori erano considerati perditempo» racconta Lorenzo.

Bottega del Romeo business della bicicletta

L’invenzione della bici Explorer

È il figlio di Romeo, Diego, a focalizzare l’attività sulla produzione di bici artigianali e sulla vendita, negli anni 70. «Papà produceva, costruiva e riparava, con l’aiuto di qualche garzone. La bottega e i numeri erano piccoli. Ma l’austerity portò tanti ad avvicinarsi alla bici. Negli anni 80, poi, mio padre s’inventò la bici Explorer. Vedeva arrivare i turisti dalla Germania e dal Nord Europa, con bici da turismo, e pensò di realizzarne una lui, con materiali più adatti e leggeri di quelli usati per le bici tradizionali. Il business si è sviluppato tra gli anni 80 e i 90, pur mantenendosi sempre a livello familiare».

Da giornalista a imprenditore

All’attività di famiglia Lorenzo arriva dopo 12 anni nel giornalismo. «Ho iniziato come cronista, poi sono stato caposervizio di una rivista, Ciclismo, a Milano. Nel 2010 ci ritrovammo in crisi: solidarietà, tagli al personale. Sei mesi prima della chiusura ho deciso di licenziarmi e tornare a casa. Ho scelto di mandare avanti l’attività di mio padre. Sono diventato titolare nel 2016».

Bottega del Romeo

Il richiamo del turismo slow

Il business della bottega vecchio stile perdeva colpi. C’era bisogno di rinnovarlo. «Mia moglie Alessandra Doridoni organizzava visite guidate nel Parco del Ticino. Ci venne l’idea di abbinare all’attività di riparazione quella di noleggio e di accompagnamento turistico. Il cicloturismo era in fase di sviluppo, insieme con il turismo dolce e le scelte di mobilità sostenibile. Abbiamo intravisto una possibilità di crescita, l’evoluzione dal commercio e dall’artigianato ai servizi».

Bottega del Romeo business della bicicletta e turismo slow

Non solo sport

La Bottega del Romeo promuove un utilizzo della bici lontano dall’agonismo esasperato. «È un mezzo per vivere delle emozioni, con percorsi ed esperienze alla portata di tutti. Le e-bike le vendiamo, come alternativa ad altri mezzi motorizzati, i nostri itinerari però si possono percorrere con bici normali, con calma e attenzione alla sicurezza».

Bottega del Romeo business della bicicletta


Lorenzo ha creato un calendario di appuntamenti per esplorare il territorio, Pedalarcultura. Non solo turismo, ma anche obiettivi culturali e convivialità. Il 7 luglio c’è in programma Mangia, Bevi e Bici, pedalata enogastronomica tra strade, monumenti e antichi sapori del Basso Verbano. «Abbiamo anche un legame stretto con l’Eroica di Gaiole in Chianti, manifestazione storica non competitiva. Siamo una presenza fissa da decenni, portiamo un nostro gruppo, diverso ogni anno, cui facciamo scoprire la bellezza del ciclismo d’epoca».
La bottega di Ispra ospita associazioni come Fiab Lago Maggiore, appoggiando in pieno le loro azioni di educazione a una mobilità più sicura e rispettosa di tutti i mezzi in strada.

Un mercato della bici in sofferenza

L’attività di vendita nella nicchia “bici da viaggio” ha assorbito Diego dagli anni 80. Purtroppo ora c’è una contrazione nelle vendite da affrontare, dopo i picchi positivi stimolati dalla reazione al Covid e dai Bonus governativi per l’acquisto di bici. «Non eravamo preparati al boom. Molti piccoli negozianti sono stati costretti a reinvestire i guadagni per comprare nuova merce. I marchi leader di bici e di parti meccaniche hanno gestito il mercato a loro vantaggio. Un tempo erano i produttori a creare un magazzino a disposizione dei negozianti, oggi comprano tutto direttamente da aziende asiatiche. Hanno fatto proiezioni di sviluppo troppo ottimistiche, sbagliate. I piccoli negozi subiscono i contraccolpi del mercato, si ritrovano magazzini pieni con le vendite in calo».

La salvezza del business della bicicletta è nei servizi

Bottega del Romeo business della bicicletta e turismo slow

Lorenzo struttura i servizi della bottega partendo dall’osservazione dei bisogni della sua zona. «Se le persone non comprano, di sicuro hanno bisogno di riparazioni e personalizzazioni. Poi ci sono le richieste turistiche. Qui sul lago fioriscono piccole strutture di accoglienza, dai b&b agli alloggi in affitto e ai piccoli hotel familiari. Queste attività possono mettere a disposizione degli ospiti delle bici attraverso noi. Un servizio molto apprezzato, data la scarsità di mezzi pubblici locali».

La bottega riceve le richieste, consegna e recupera i mezzi, attingendo dal proprio parco bici (20 mezzi), si occupa della manutenzione. Tra i clienti, i ricercatori del Centro comune di ricerca Ispra, ex Euratom, che soggiornano in zona per periodi più o meno lunghi. «Collaboriamo anche con la camera di Commercio di Varese per il servizio “Do you bike?”. E sviluppiamo con altre realtà il pacchetto di servizi Lago Maggiore Bike Experience: riparazione, assistenza, percorsi».

I consigli a chi vuole fare impresa

  • Non subire imposizioni dai produttori, impegnando capitali in magazzini sovradimensionati.
  • Analizza le possibilità di sviluppo del tuo territorio: luoghi, imprese partner, utenza.
  • Progetta servizi diversificati e personalizzati in base alla richiesta di utenti e istituzioni locali (Comuni, Pro-loco e enti di sviluppo territoriale…)
  • Privilegia la clientela comune, non gli sportivi ipertecnici. Questi acquistano bici molto costose, sui cui il negoziante ha un margine basso e che richiedono un’assistenza onerosa.
  • Disponi di un capitale iniziale di almeno 15mila euro per strutturare un’attività base di riparazione e di servizio.

Che cosa non faresti più, oggi?

«La mia scommessa è ancora tutta da vincere. Venivo da una bottega tradizionale. Avrei dovuto spostarmi subito verso le novità di servizio e turismo. Non si deve rimanere ancorati ai vecchi cliché».

Il futuro della Bottega del Romeo

Bottega del Romeo evoluzione del business della bicicletta

«Trasformare la bottega in un luogo di cultura ciclistica. Un posto dove parlare di sicurezza, stili di vita, dove ricercare un equilibrio tra libri, informazioni e uso del mezzo. Stiamo valutando una partnership con un altro imprenditore per organizzare un caffè. Facciamo un passo per volta. Poi vogliamo portare la cultura della bici nelle scuole. Mia moglie insegna già alle elementari, io faccio lezioni ai bambini, tra guida del mezzo, riparazioni base, sicurezza. Progettiamo corsi per insegnare a pedalare alle badanti, per cui la bici diventa uno strumento di autonomia. E cerchiamo di introdurre nelle scuole guida almeno una lezione con la bici, nel traffico, per sensibilizzare i futuri guidatori alle problematiche e ai pericoli della convivenza su strada tra automobilisti e ciclisti. Un rapporto avvelenato, di questi tempi, da riportare nel solco della normalità e della civiltà».

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Commenti

  1. Avatar Emanuele ha detto:

    Bell’articolo.
    La bicicletta avrà sempre un futuro. E chi vi si avvicina per passione o per lavoro, troverà un “mezzo” per avanzare e migliorarsi.

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